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I Murales di Piano Vetrale

I MURALES DI PIANO VETRALE*

 

La parola “Murales” (Murali), nella sua accezione moderna, indica quelle pitture eseguite sulle pareti di edifici pubblici o privati, alla cui composizione partecipano, nella maggior parte dei casi più persone.

Si tratta di opere connaturate da una forte denuncia sociale. Nella quasi generalità, narrano fatiche, soprusi, lotte civili, sofferenze, disagi e speranze di una Comunità.

In tempi più recenti, i Murales, vengono realizzati anche con lo scopo di valorizzare spazi urbani.

I Murales, per molti studiosi, non vanno confusi con il Graffitismo urbano, o con qualsiasi altra manifestazione artistica compiuta in spazi pubblici, comunemente rientrante nella definizione di “Street Art”.

La differenza tra i movimenti, non è solo di tecnica realizzativa, ma soprattutto di contenuti.

Il fenomeno culturale del Muralismo moderno, ha avuto origine in Messico, prima e dopo le rivoluzioni dell’inizio del Novecento, e poi si è diffuso in tanti altri Paesi.

Ovunque, vi fosse necessità di ricorrere, a questo efficace mezzo di comunicazione per far conoscere concetti di lotta civile, difficilmente capibili attraverso scritti, da parte di popolazioni con alti indici di analfabetismo, si realizzarono Murales.

 

In Italia, il movimento artistico culturale del muralismo ha avuto origine in Sardegna, in quattro piccoli centri: Orgosolo, San Sperate, Villamar e Serramanna.

Il fenomeno è nato e si è evoluto nei diversi paesi, con presupposti e stili differenti, ma prosegue il suo sviluppo, ininterrottamente, da quarant’anni.

Il primo Murale fu realizzato ad Orgosolo nel 1969 da un gruppo anarchico milanese che si firmò “Dioniso”, erano gli anni della contestazione.

Da quella scintilla, il movimento divenne inarrestabile.

In questa sede, parlando di “Paesi dipinti”, deve essere precisato che il primo esempio di “Galleria all’aperto”, è, unanimemente, considerata Arcumeggia, in provincia di Varese.  Una piccola frazione del Comune di Casalzuigno, sulle pendici del Monte San Michele, scelta, nel 1955, come sede della manifestazione “Pittori in vacanza”, che avrebbe richiamato nel Varesotto, artisti capaci di rilanciare l’arte figurativa, in contrapposizione alle avanguardie astratte ed informali del primo Novecento.

 

Nel Comune di Orria (SA), l’iniziativa di trasformare la frazione Piano Vetrale in una sorta di “Museo a cielo aperto”, attraverso pitture murali, nacque alla fine degli anni Settanta del Novecento, grazie alla felice intuizione, divenuta suggerimento, del compianto artista siciliano, Pino Crisanti.

Il suggerimento fu colto e l’idea prese corpo, grazie all’entusiasmo dei giovani del luogo, soci del Circolo Culturale “Paolo De Matteis”, la cui eredità culturale, a partire dal 1981, fu raccolta dell’omonima Pro-Loco, animati dalla decisa volontà di commemorare il genio artistico di un illustre compaesano del passato, il pittore “Paolo De Matteis”, il quale a Piano del Cilento (l’attuale Piano Vetrale di Orria), ebbe i suoi natali, il 9 Febbraio 1662.

 

Un personaggio straordinario, il più grande artista cilentano di tutti i tempi, la cui memoria non poteva essere posta nell’oblio, proprio nel suo paese natale.

 

Da questa convinzione, grazie anche all’opera meritoria di ricerca dello storico Antonio Infante, originario anch’egli di Piano Vetrale, famoso per le sue numerose pubblicazioni dedicate a “Paoluccio della Madonnina”, mossero i giovani della Pro-Loco, nell’organizzare la I edizione del Concorso Pittorico “Il Pennello d’Oro”, quale momento artistico celebrativo del De Matteis.

Si tratta di una Rassegna di Arti figurative articolata in diverse sezioni: collettive di pittura, scultura e fotografia; concorso di pittura estemporanea e murales.

Proprio quest’ultimi, sono divenuti, nel corso degli anni, la peculiarità unica e caratterizzante di Piano Vetrale, trasformandolo, in un paese da regno della fantasia, una Faerie terrestre, un’ambientazione degna della fervida immaginazione di Lewis Carroll.

I Murales, enormi e splendidi dipinti, ornano quasi tutte le case del paese, alcuni realizzati, anche, su antichi portoni.

 

Opere di artisti italiani e stranieri, raffigurano i soggetti ed i temi più vari;

partendo da personaggi fiabeschi, continuando con i segni dello zodiaco e le scene di vita quotidiana rurale, passando attraverso riti magici, per arrivare al gioco della vita (pesce più grande, mangia il più piccolo), al cinismo esasperato e sconcertante del nostro tempo.

 

La manifestazione, organizzata nei mesi estivi, tra alterne vicende, è sopravvissuta grazie all’impegno ammirevole e tenace dei soci della Pro-Loco, alla passione di tanti artisti, al contributo del Comune di Orria (SA) e di alcuni Enti sovra comunali (pochi per la verità).

Dopo alcune edizioni, i cui protagonisti straordinari furono gli artisti della Scuola Siciliana, alla metà degli anni Ottanta del Novecento, la Pro-Loco avviò una stagione di collaborazione fattiva col Gruppo AR.PER.C. (arte per comunicare); un’associazione Culturale Artistica Ambientalista di Castellabate (SA), diretta e presieduta dalla giornalista Marisa Russo.

 

Un’esperta del mondo dell’arte, curatrice appassionata, unitamente agli artisti associati, di progetti culturali suggestivi ed affascinanti, in varie parti d’Italia, legati alla tematica del rispetto dell’ambiente, attraverso messaggi di una qualità di vita alternativa alla frenesia e distruzione dei nostri ritmi quotidiani.

Marisa Russo, insieme agli artisti del suo gruppo, ha dato un impulso vitale allo sviluppo dell’arte murale a Piano Vetrale, contribuendo a diffondere la convinzione e la validità del mezzo pittorico, quale strumento per una comunicazione immediata ed emotiva.

In questa sede, scrivendo di Murales, siamo convinti che nulla sia più illuminante, al di là di fredde definizioni, delle parole che Marisa Russo, ebbe a scrivere commentando i Murales di Piano Vetrale: “Il dipinto murale è affidato ad artisti che s’immedesimano nello spirito locale, nelle abitudini, nelle tradizioni, nella storia, nelle problematiche degli abitanti del luogo, e si esprimono quali loro mediatori. Dipingere tra la gente che osserva e partecipa. I Murales divengono, così, la forma d’arte più pura, scevra da speculazioni, che va direttamente dall’esecutore al fruitore, a tutti senza distinguerne il livello finanziario. Si crea tra gli artisti stessi e tra questi e gli osservatori un colloquio, uno scambio dove viene esaltato il vero senso dell’arte”.

 

Dal 1977 ad oggi, sulle case di Piano Vetrale, tanti sono stati gli artisti che si sono alternati nella realizzazione dei Murales, attraverso stili e tecniche proprie delle Scuole di appartenenza: Siciliana (esplosione di colori, purezza delle forme, richiami aimiti classici), Napoletana (realismo, richiami alla civiltà rurale, rispetto perl’ambiente) e Franco-Provenzale( cromature scure, scenari onirici, metamorfosi, prospettive insolite).

 

 

Negli anni ottanta, le tematiche preminenti dei Murales s’ispirarono a denuncie ecologiste e sociali: “L’allontanamento dell’uomo da madre natura”(Michele Giglio da Bologna), “Il paese quale alternativa alla città nera”(Sabrina Sabato da Napoli), “L’alienazione dell’uomo moderno, violentato dal potere”, unico Murales realizzato su struttura lignea ( Claudio Infante da Piano Vetrale), “Piano Vetrale al di là del tempo”-la consapevolezza di tanti problemi, e la contemporanea convinzione di vivere in un contesto unico-(Nicola Difino da Bari), “La difesa dell’autenticità paesana da ogni contaminazione ed invadenza” (Lavinio Sceral da Napoli), “Il cinico gioco della Vita”(Antonio Suriano da Felitto-SA-), “Il passaggio dalla civiltà rurale all’era industriale” (Vitale e Di Leo dalla Sicilia), “Il Dio dell’acqua Manù”(Olivares dal Venezuela), “Metamorfosi dei tronchi degli Ulivi” (Lello Sansone), “Una scena di vita quotidiana” (Talia Luè), “Lo Zodiaco” (Andrea Vitale).

Altri artisti, autori di splendide raffigurazioni, che meritano menzione sono: Guy Jullien (francese) ed Angelo Denaro.

 

Un plauso, doveroso e particolare, deve essere tributato all’arte di un maestro della Scuola Siciliana: Pino Crisanti da Palermo, dalla cui intuizione, come sottolineato sopra, scoppiò la scintilla da cui tutto è partito. Un’artista che per il suo estro e la sua umanità, ha lasciato un ricordo indelebile in tutta la Comunità del borgo cilentano.

Tra le sue opere più ammirate, ricordiamo: “Concerto per un addio”, “Il grido”, “Metamorfosi di un momento”.

 

 

Negli anni novanta, continua il sodalizio con il Gruppo AR.PER.C, ed i Murales realizzati, soprattutto attraverso le raffigurazioni del maestro bolognese Michele Giglio, esprimono l’idea di serbare alle nuove generazioni il ricordo ed il rispetto per la vita contadina, la civiltà rurale cilentana, accanto ad altre tematiche, quali: riti religiosi, la figura del De Matteis, la salvaguardia dell’ambiente.

 

In questo periodo, tra gli artisti impegnati, oltre a nomi già citati, ormai affezionati frequentatori dell’esperienza artistica Pianese e Vetralese, irrompe sulla scena con tutto il suo talento: Mauro Trotta da Capizzo(SA).

A questo versatile artista cilentano (muralista, ceramista e ritrattista), si debbono molti tra i più ammirati Murales di Piano Vetrale.

Tra le nuove firme del periodo, ricordiamo: Maria Rosaria Verrone da Agropoli(SA) e Rita Lepore.

 

 

Nel 2001, sempre in collaborazione degli artisti Arperc, viene varato il progetto “Genius loci”(genio locale-nume tutelare del luogo), con l’idea di raffigurare episodi storici, leggende, usi e tradizioni cilentane.

Da vedere il Murale realizzato da Tiziana Esposito e Giusy Serpe da Napoli, sulla latitanza nelle campagne del luogo dei fratelli Capozzoli, famosi briganti dell’Ottocento per le autorità Borboniche, patrioti per le genti cilentane.

Dello stesso progetto sono parte integrante e meritano di essere ammirati i Murales dedicati: al Santo Patrono S.Elia, alle apparizioni Mariane sulla Tempa dell’Arenola negli anni Cinquanta (che tanta eco ebbero sulla stampa nazionale, portando centinaia di fedeli a Piano Vetrale), alla coltura e conservazione dei Fichi bianchi del Cilento, prodotto vitale per generazioni di contadini, alla raffigurazione di riti magici contro il malocchio.

Un Murales può essere ammirato anche ad Orria capoluogo, sul Campanile della Chiesa di San Felice. Opera di Francesca Capasso, raffigura il miracolo del Santo Patrono.

Negli ultimi anni, in ordine alla raffigurazione dei Murales, agli artisti è stato chiesto di realizzare delle opere ispirate ad anniversari storici, agli avvenimenti o ricorrenze più significative del momento, o raffigurare veri e propri tributi artistici a personaggi famosi o iniziative sociali.

In tale ottica, si collocano i Murales: “Omaggio al fumetto Bonelliano”, opera di Mauro Trotta; “I 150 anni dell’Unità d’Italia”, realizzato da Marilena Cilione; “La musica, linguaggio universale” a cura di Rosanna Di Marino; “La Shoah” realizzato dal gruppo Elektro Domestik Force; “I Valori della Vita” di Antonio Inverso; “Gesù e la Veronica”realizzato da Rossana Sica; “Il Paese dei Murales” realizzato da Gabriele Infante.

Gli oltre 70 Murales di Piano Vetrale, costituiscono un patrimonio culturale da preservare e custodire gelosamente, al pari dell’ambiente naturale.

 

                                                                              *Tratto da “La Vita Dipinta” di Massimo SICA